«… nel suo nome spereranno le nazioni».

18 Luglio 2020 Sabato XV Settimana del Tempo Ordinario

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».
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È la conclusione di una lunga profezia del profeta Isaia riguardante il Messia venturo che nella persona di Gesù trova perfetto compimento in ciò che dice, ma soprattutto in tutto ciò che fa. Nell’incapacità di comprenderlo, stante il rifiuto preconcetto, i farisei fanno del tutto per toglierlo di mezzo, ma Gesù continua imperterrito nella sua missione con grande soddisfazione della gente che lo segue soprattutto i malati e bisognosi d’ogni sorta.
È la conferma che chi ha l’umiltà di accoglierlo e di seguirlo con disponibilità di cuore ne riceve, senza difficoltà alcuna, tutti i benefici previsti dal profeta con grande soddisfazione di tutti, compreso Gesù stesso che, con il suo modo di operare, tiene viva la speranza di popoli e nazioni.
Anche noi restiamo stupiti dal suo amore costruttivo e concreto! Diventiamo discepoli di questo Signore che si mette in gioco, che non bada ai pericoli che corre e alle critiche che lo sovrastano ma che mette la tenerezza di Dio al di sopra di tutto.