Venite benedetti del Padre mio.

2 Novembre 2020 Lunedì Commemorazione di tutti fi fedeli defunti
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,31-46)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
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Immaginiamoci anche noi, radunati davanti a quel trono considerandolo come una cattedra, per apprendere l’insegnamento più importante della nostra vita: il giudizio di Dio sulla storia di ogni uomo. La lezione è presentata come giudizio sul passato, ossia ciò che coloro che in quel momento sono lì davanti hanno fatto nel corso della loro vita; ma per noi è un’ottima lezione per conoscere su cosa verterà l’esame finale della nostra vita.
Non parole, né pensieri o desideri, saranno esaminati e avranno il loro peso in quel momento, ma solamente ciò che si è fatto o non fatto, cioè i verbi coniugati in termini di azioni. Le tracce ascoltate sono semplici e precise, e dallo svolgimento che noi ne faremo dipenderà se saremo Benedetti o Maledetti.
L’alternativa non è prevista, per cui sarà meglio svolgere per bene l’argomento e giungere all’incontro preparati.