Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

22 Aprile 2021 Giovedì III Settimana di Pasqua
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti:
"E tutti saranno istruiti da Dio". Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
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Gesù moltiplica i pani: la gente è entusiasta, lo vuole fare re perché vuole uno che risolva i suoi problemi immediati, del pane, della libertà dai Romani, della giustizia, ma non vuole uno che vada oltre, che entri nell’intimo del cuore e chieda la conversione. D’altra parte i Giudei hanno di Dio un'idea tutta particolare: colui che si manifesta nella grandiosità, nella potenza, che quindi impressiona l’uomo per il suo modo di presentarsi, perciò non riescono a entrare in un Dio che si fa così vicino all’uomo e così umile, per cui reagiscono quando Gesù dice: «io sono il pane vivo disceso dal cielo». Il Signore dice loro: «Voi trovate un inciampo in questa mia affermazione, cioè non mi trovate abbastanza grande secondo la vostra mente, ma ricordatevi che il modo di andare a Dio è stabilito da Dio stesso, non secondo un modo pensato da voi. È Dio Padre che vi attira e io sono la via per andare a Dio, così come sono. Voi volete il pane, volete la giustizia: sono tutte cose che sono   venuto a portare, ma sono una conseguenza dell’accettazione di me che rinnovo il vostro cuore!». Quello che ci offre il Signore è la vita eterna, che ci rende capaci di una vita anche nel tempo presente secondo giustizia.