Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.

13 Luglio 2021 Martedì XV Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,20-24)
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a

Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

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L’indurimento del cuore è frutto della cecità spirituale voluta, dell’illusione dell’autosufficienza e dalla ubriachezza data da piaceri illeciti. Noi soffriamo perché rimaniamo in noi stessi e non ci convertiamo; il 99,99% dei nostri problemi è causato da noi stessi: non riusciamo a distaccarci dal peccato, da un modo di esistere fuori di noi; è una durezza del cuore che prende dal di dentro. Dio è amore, ma come capirà il mondo che Dio è amore? Noi siamo la continuazione di Gesù, perché siamo la pienezza del Cristo, siamo membra di lui. A noi la grande responsabilità di rivelare il volto di Dio che è amore. Se lo capissimo questo! Dai, perché non ci convertiamo?