#Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?

23 Settembre Giovedì XXV Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,7-9)
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
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Erode sente parlare di Gesù e vuole incontrarlo per vederlo. Ma non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e quella cecità viene dalla incapacità di amare. Credo che ci siano persone intelligentissime, però se non amano sono limitate: soltanto se si ama si arriva a capire tutto!
Dio, che è amore, non poteva lasciare l’uomo, sua creatura, senza l’esperienza dell’assoluto, dell’amore infinito. Gesù risponde a questa esigenza, è colui che ci rende visibile il Padre. E oggi, in concreto, come s’incontra con te, con me? Come lo incontro? Come lo vedo? Io vedo Gesù attraverso i miei fratelli che lo amano, che lo vivono.