#Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.

1 Ottobre 2021 Venerdì XXVI Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,13-16)
In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».
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«Chi ascolta voi ascolta me». Io non posso credere di potermi convertire se non ascolto! Però altro è sentire, altro è ascoltare: per sentire basta avere un po’ di udito, ma per ascoltare bisogna amare.
La preghiera non è altro che il dialogo profondo di ascolto di Dio. L’ascolto ti dà uno sguardo sereno: «Signore, cosa mi hai preparato?».
Una povertà che c’è facilmente in me e in tanti è che pensiamo ai problemi della vita e non siamo mai in ascolto di Dio. Nelle nostre difficoltà, nelle fatiche di ciò che viene fuori, non ci mettiamo in ascolto profondo di Dio per scrutare dove lui ci vuole portare.
Dio non ci chiama a delle cose impossibili, ci chiama a una comunione intima con lui e ciò implica un ascolto, quindi un dialogo con lui. Dopo che ti metti in ascolto del Signore tu comunichi, parli, passi la vita attorno a te. Chiedo al Signore che ci converta su questo!