Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

25 dicembre 2021 Sabato Natale del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,1-5.9-14) Forma breve:
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Parola del Signore.
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La nuova creazione trova il suo apice nell’incarnazione del Figlio: Gesù è diventato uno di noi, il Verbo si è fatto carne e abita in mezzo a noi.
L’esistenza di Cristo incarnato è iniziata in un periodo storico preciso ma ai fini dell’esistenza nostra interessa il fatto che Gesù è incarnato, vive incarnato, è presente incarnato. In altre parole l’incarnazione del Cristo è un fatto permanente: iniziato in un periodo della storia, rimane però sempre attuale.
Tu hai a che fare con lui che si incarna. Non è un ricordo, uno studio storico: questo è importante, fa scienza, ma non fa vita. Cristo invece continuamente dice: «Io mi incarno in te».