Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

2 Novembre 2022 Mercoledì Commemorazione dei defunti
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,37-40)
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Parola del Signore.
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Voi sapete che noi siamo destinati all’eternità? «Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Come vorrei che a tutti noi si spalancassero gli occhi sul mistero! Per vita eterna si intende non la vita che durerà per sempre, ma la vita che non ha mai avuto inizio e non avrà mai fine, quindi è la vita di Dio, è inoltrarsi nella vita eterna, nel mondo di Dio. Quando voi sentite lo stimolo della fame vuol dire che il vostro organismo ha bisogno del cibo, delle sostanze, e lo stimolo è presente perché ha uno scopo molto preciso: per avvertire la persona che ha bisogno, che è ora, perché nell’organismo manca. Così dentro la persona umana c’è questo stimolo ad una vita che va oltre noi stessi, che va oltre le cose. L’uomo non potrà mai rassegnarsi a ridurre la propria vita a ciò che passa, benché ci sguazzi dentro ma con un profondo senso di tristezza perché non ha trovato quel qualcosa in più che cercava.
Gesù dice: «Io sono quel qualcosa in più che tu cerchi e che tu brami, che tu desideri». La vita non è una prestazione di qualcosa, ma non è altro che l’esplosione di una relazione in cui vai di luce in luce, finché arrivi alla pienezza, cioè arrivi a Dio.