Elìa è già venuto, e non l’hanno riconosciuto.

10 Dicembre 2022 Sabato II Settima di Avvento
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore.
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Il fuoco dello Spirito abita in Giovanni ed è lo Spirito di Elia. Per questo Gesù dice: «Giovanni è quell’Elia che doveva venire a preparare la strada al Signore». E lo fa correre avanti come precursore al Signore che viene. Giovanni chiude il ciclo dei profeti, iniziato con Elia.
Non è che lo Spirito Santo si ritiri in vacanza, ma modifica la sua presenza e la sua azione. In Giovanni il Battista lo Spirito Santo inaugura ciò che realizzerà in Cristo e con Cristo: ridonare all’uomo la somiglianza con Dio.
L’uomo era stato sfigurato dal peccato, si era privato di quella sostanziale realtà che è in noi e che è la vita divina, però rimaneva sempre a immagine di Dio. Gesù, il Figlio stesso di Dio, ha assunto l’immagine dell’uomo e restaurato l’uomo nella somiglianza piena di Dio. Ha ridato di nuovo la gloria all’uomo facendolo rientrare nella sua piena natura di essere spirituale.
È proprio vero che come esseri spirituali dobbiamo fare esperienza umana facendo esperienza di Dio: questo è il nostro volto!