Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.

29 Luglio 2023 Sabato XVi Settimana del Tempo Ordinario
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI (Gv 11, 19-27)
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Parola del Signore.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^
La stessa domanda che fa Marta a Gesù, insorge nel cuore di tutti: «Ti ho mandato a dire che il tuo amico Lazzaro, quello a cui tu vuoi bene, sta male e tu deliberatamente non sei venuto! Perché? Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Perché fai così, Signore?». Questa domanda sul modo di agire di Dio sorge dentro tutti i cuori. I perché che si chiedono a Dio sono infiniti! Più uno chiede i perché a Dio e più entra nella profondità della relazione con lui.
Chi smette di porre gli interrogativi al Padre, molte volte cessa di essere figlio, perché rimane nel suo interrogativo quasi in un atteggiamento deluso e superbo nel medesimo tempo, non ha il coraggio di continuare a dialogare con suo Padre: «Perché, o mio Dio?».
Dall’interrogativo che si pone continuamente a Dio si arriva lentamente al punto in cui si capisce che l’interrogativo va posto solo per amore, ma che è stoltezza aspettare la risposta. E il Signore non te la dà perché è sapiente e arrivi a capire che non è la risposta che ti salva. Hai bisogno non tanto della risposta, ma di sapere che lui sa la risposta, allora non ti interessa più sapere la risposta, ma tu continui ad interrogarlo solo per chiamarlo, per dire: «Sei mio Padre!».