Non è costui il figlio del falegname?

4 Agosto 2023 Venerdì San Giovanni Maria Vianney
DAL VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 13, 54-58)
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Parola del Signore.
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I concittadini di Gesù prima sono entusiasti del suo insegnamento, poi diventano scettici e infine lo combattono e lo sconfessano. L’hanno visto crescere; conoscono il suo mestiere di carpentiere; è il figlio di Maria: da ammiratori diventano indignati. La fede, è la relazione vitale tra Dio che chiama a partecipare alla sua vita, e l’uomo. I concittadini di Gesù rifiutano questa relazione. Se l’uomo non incontra la somma relazione con Dio, l’esistenza umana di per sè è drammatica: c’è molta superficialità, non coglie l’infinito.
Purtroppo anche a noi succede così: ci fermiamo troppo spesso davanti a chi annuncia, senza nemmeno ascoltare il suo messaggio. Intendiamoci, è difficile credere ad una persona che palesemente contraddice con le sue azioni ciò che afferma. Ma, molto più spesso, il nostro rifiuto si basa su tiepide emozioni, sulle simpatie, sulle sensazioni. Quel prete è troppo noioso, quel catechista è eccessivamente timido, quell’animatore è un po’ svampito…
Per non parlare, poi, di quando ad annunciarci il Vangelo è uno di famiglia. Abbiamo sempre paura che ci faccia la predica! Stiamo attenti a non perdere il Vangelo che ci raggiunge anche dalle labbra di chi conosciamo…