27 Giugno 2022 Lunedì XIII settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 8,18-22)
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
Parola del Signore.
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Gesù è molto duro e radicale; dice: «Lascia che i morti seppelliscano i morti». Con questo sta ad indicare che nessuna cosa umana può passare davanti alla proposta di Dio – lo dice da profeta, in forma paradossale perché nulla ha senso al di fuori di lui.
Lo scopo dell’esistenza umana non sono le nozze. Con esse tu cresci nella tensione fortissima che ti spinge ad andare incontro a tuo Padre. Lo scopo degli sposi è il cammino continuo verso il mistero di Dio, che per loro si attua insieme. Per altri si attua nella verginità perché possano camminare più celermente ed essere presi pienamente da Dio.
Ad alcuni ha preparato questo cammino nella verginità, ad altri ha preparato il cammino nel matrimonio, ma per tutti lo scopo è questo: il mio Dio, arrivare ad essere completamente in lui.
L’uomo non può avere nessun altro scopo al di fuori dell’incontro pieno e totale con Dio, perché l’anima nostra tende verso di lui, tende a questa pienezza. Ogni atto che noi compiamo nutre questo istinto religioso, questo cammino verso di lui, questo incontro definitivo con lui.