Chiedete e vi sarà dato.

4 Luglio 2022 XVII Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,1-13)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Parola di Dio.
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La preghiera è il modo di essere più maturo della persona umana e costituisce la vera identità del nostro essere. Ecco allora la salvezza che ci porta

Gesù: noi dobbiamo uscire da noi stessi, ma la prima uscita da noi avviene nella preghiera.
Nella preghiera, proprio per natura sua, ti svuoti di te stesso, scegli di uscire da te e di entrare nell’altro con la “A” maiuscola e poi nell’altro con la “a” minuscola.
Gesù l’ha voluto mettere in evidenza proprio nella preghiera per eccellenza, la preghiera fondamentale del Padre nostro, in cui diciamo: «Signore, perdona i miei peccati, le mie colpe, come io perdono coloro che hanno fatto soffrire me».
Quando infatti manca il perdono, la preghiera non può essere esaudita perché, se venisse esaudita, il Signore in un certo senso ratificherebbe il tuo odio e questo Dio non può farlo. Certo, la tua preghiera il Signore l’accoglie sempre, ma lui non ti può perdonare perché lui perdona i nostri debiti come noi li perdoniamo ai nostri debitori.