“Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui …”

28 Settembre 2023 Giovedì XXV Settimana del Tempo Ordinario
DAL VANGELO SECONDO LUCA (Lc 9, 7-9)
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Parola del Signore.
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Il cuore di Erode era occupato dalla sete del potere che gli aveva sconvolto la testa, non poteva accogliere Cristo. Era cieco pur vedendo, sordo pur udendo, muto pur parlando.
Nella misura in cui sono occupato dalle cose, dai beni di questo mondo, non sono libero per Dio.
Quando sono occupato dal mio orgoglio e non mi metto in preghiera, non ce la faccio a liberarmi dal mio orgoglio e allora non posso sentire lo Spirito dentro di me e quindi mi difendo dalla chiamata d’amore che mi viene dall’alto, mi blocco in me stesso e non riesco ad amare, volto le spalle a Dio.
Ma Dio continua ad investirmi del suo amore anche se è rifiutato, perché è amore.
Dio continua a chiedermi di stare con lui. Il suo amore è infinito, libero, puro, perché non ha secondi fini, ha solo bisogno di darmi la sua gioia!